Come esseri umani, la nostra più grande forza sta nella nostra più grande debolezza: la capacità di scegliere

domenica 28 dicembre 2008

Benefici dello Stretching

Dottore ho mal di schiena, dott. ho male di collo, dott. ho mal di spalle, ecc.ecc...

Qual'è la causa?

Se avete passato i 50, nella maggioranza dei casi vi sentirete rispondere: è l'età! (a volte anche prima dei 50)

Oppure è lo stress... ...o sarà uno "strappo", le posture errate, stai troppo seduto, stai troppo in piedi, devi muoverti di più, dovresti darti una calmata, cambia sport, cambia lavoro e così via.

Ma dove sta la verità?

Come al solito la verità sta nel mezzo.

Tutto quanto detto sopra può essere una causa, ma vediamole nel dettaglio.

L'età è vero che conta, invecchiando possiamo guadagnare in saggezza ma lentamente il fisico subisce un naturale rallentamento della sua rigenerazione con un conseguente lento degrado.

Allora perché ci sono persone a 40 anni con dolori e altre a 70 che stanno bene?

Perché degrado non significa per forza dolore, dipende da come abbiamo sempre vissuto e da quanto abbiamo avuto cura del nostro corpo.

Io personalmente, il discorso dell'età lo interpreto soprattutto come il tempo che passa, prendiamo come esempio una goccia d'acqua che ripetutamente cade sulla roccia, col passare del tempo la goccia comincerà a scalfire la roccia e più tempo passerà maggiore sarà l'usura.

Lo stesso succede con il corpo, è sufficiente una piccola tensione che col tempo potrà evolvere in grande tensione e creare dolore, oppure prendendo in considerazione un lavoro che richiede di star seduto per diverse ore al giorno, è sufficiente che la persona in questione mantenga una postura errata e questo col passare delle ore, poi dei giorni e poi degli anni, modificherà la forma del suo corpo e a lungo andare si creeranno delle tensioni tali che il dolore sarà una normale conseguenza.

Ho fatto l'esempio della persona che sta seduta ma la stessa cosa vale per chi è costretto a stare in piedi o in ginocchio o qualsiasi altra posizione, che per causa di forza maggiore (lavoro o sport) o semplicemente per svogliatezza o s-comodità mantiene una posizione scorretta.

Se sommiamo i vari fattori, posture scorrette, movimenti errarti o semplicemente ripetitivi e sommiamo il tutto al fattore tempo (che passa), tutto questo crea delle forti tensioni muscolari o fasciali, causando compressioni articolari o radicolari e altri disturbi (vedi post tensioni muscolari e dolore)



Cosa posso fare per evitare tutto questo?


Ed io che qualche dolorino già ce l'ho.. come posso migliorare?


Stretching!


Un buon sano allungamento quotidiano può aiutarti a stare meglio.


Con il giusti esercizi, lentamente riporterai il corpo in equilibrio, allentando le tensioni e migliorando la postura ed in base al tuo stato attuale potrai ottenere grossi risultati o piccoli risultati, ma in ogni caso (facendo le cose bene) starai meglio.


Oltre ad allentare le tensioni, acquisterai consapevolezza del tuo corpo, ti accorgerai di avere parti del corpo delle quali ti eri dimenticato, abbinando la corretta respirazione sbloccherai il diaframma godendo di ulteriori benefici sia fisici che psicologici (Post.esercizi respirazione)



Col passare del tempo e la pratica, ti ritroverai con un corpo più armonico, libero nei movimenti e tutto questo non farà altro che portare giovamento nella tua vita.



Prendiamo esempio da un animale domestico che tutti conosciamo.

Secondo voi i gatti hanno dolori?

Si muovono sinuosi, possono cadere dal primo piano restando indenni, sembrano di gomma, avete mai fatto caso a quante volte si stirano in un giorno.

Fanno Stretching!



Dovrebbe diventare un'abitudine anche per te, un momento da dedicarti tutti i giorni, bastano 10 minuti al giorno fatti bene.



Mettiti in un posto caldo e tranquillo e fai in modo che per quei 10 minuti non ti disturbi nessuno, metti della musica che ti piace o musica rilassante o se preferisci fai senza.

Non ti servono attrezzi particolari, ti basta un materassino, un po' di volontà e i risultati arriveranno.



P.S. per problemi particolari è sempre meglio chiedere il parere al medico, posturologo o esperto di RPG (rieducazione posturale globale), prima di iniziare gli esercizi.



P.P.S. prossimamente inizierò a scrivere dei post con gli esercizi.



Ciao a tutti

Cristian

mercoledì 10 dicembre 2008

Irrigazione nasale...

Qualche anno fa, attratto dalle tecniche di respirazione ed essendo un amante delle immersioni in apnea e bombole, ho comprato il libro di Umberto Pelizzari e Stefano Tovaglieri : Corso di apnea.



Nel libro tra le miriadi di informazioni e tecniche ben spiegate, si parlava dello Jala neti ovvero doccia nasale..



Da ottobre sto frequentando un corso di apnea con l'associazione Apnea Club Bergamo che segue la didattica dell' Apnea Academy (http://www.apnea-academy.com/ scuola fondata dal pluri campione mondiale di apnea profonda Umberto Pelizzari e Renzo Mazzari tre volte campione mondiale di pesca in apnea)






In questo corso ho imparato ad utilizzare il Lota : strumento simile ad una teiera con il beccuccio conico per adattarsi alla narice.





Ma a cosa serve lo Jala neti? e come si usa il Lota?



Lo Jala neti è una tecnica Yoga di pulizia e purificazione del corpo (Kriya)


serve per purificare le cavità nasali e favorir ne l'igiene.


Il passaggio del liquido rimuove dalle cavità nasali il muco e le varie polveri cariche di batteri.

Oltre a dare una sensazione di benessere, di freschezza e libertà nel respiro, offre benefici effetti nel trattamento e la prevenzione di raffreddore, sinusiti, rinite allergica, rinorrea, nevralgie, cefalee, alitosi, libera le orecchie, gli occhi e la gola.



Si può praticare quotidianamente, come routine giornaliera, magari quando ci laviamo i denti, oppure prima di eseguire gli esercizi di respirazione o semplicemente quando siamo un po' intasati e sentiamo il bisogno di fare un lavaggio nasale. (può cmq essere eseguito più volte al giorno senza causare problemi)

Controindicazioni in caso di :
epistassi - lesioni nasali - narici dolenti ed infiammate

Preparazione del liquido :
in mezzo litro di acqua tiepida sciogliere un cucchiaino da the di sale (non utilizzare con acqua pura senza sale).

Tecnica:
dopo aver riempito il lota con la soluzione, inserire delicatamente il beccuccio nella narice sinistra fino a chiuderla ermeticamente ed inclinare la testa verso destra e in avanti, ad un certo punto sentirete l'acqua scorrere ed uscire dalla narice destra.
Importante respirare con la bocca tenendola aperta aperta.
Ripetere nell'altra narice.
Soffiate il naso, prima con entrambe le narici poi una narice per volta.

Lavate e disinfettate il Lota e godetevi la Libertà di Respirare!

p.s. dopo i lavaggi potreste sentire il senso del gusto e dell'odorato più sensibili

Manuale di Yoga Neti
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giovedì 30 ottobre 2008

Esercizio per il Rilassamento Fisico


Ricordate sempre per tutti gli esercizi: impegnatevi al meglio, ma senza sforzi eccessivi. Fate tutto molto lentamente e tranquillamente. Stabilite, prima di iniziare, quanto tempo dedicare al vostro momento di rilassamento e fate in modo che in quel lasso di tempo, non ci siano interruzioni... ...Spegnete il cellulare!!!



  1. Sdraiati o seduti, con la schiena eretta, niente di incrociato. Testa, collo e spina dorsale devono rimanere allineati. Occhi chiusi.

  2. Fate qualche respiro profondo dal naso: inspirate profondamente riempiendo il più possibile dall'addome alla sommità dei polmoni. Espirate molto lentamente. Ripetere almeno 5 o 6 volte, fino a che vi sentite calmi.

  3. I passaggi seguenti servono per rilassarvi il più possibile, ma l'attenzione deve rimanere vigile. Rilassate tutto il corpo partendo dal cuoio capelluto, fino ai piedi, facendo passare mentalmente ogni sua parte. Per ogni parte dovete contrarre la muscolatura, trattenendo per 10'' secondi e poi rilasciate di colpo.

Partite dall'alto verso il basso:



  • cuoio capelluto

  • fronte

  • palpebre

  • guance

  • bocca

  • lingua

  • collo

  • spalle

  • braccia

  • mani

  • schiena

  • torace

  • addome

  • bacino

  • cosce

  • gambe

  • piedi

Il respiro è sempre profondo e rilassato


4. Una volta arrivati ai piedi, saliamo, ripassando tutte le zone, senza contrarre la muscolatura, semplicemente ascoltando le sensazioni che vi trasmette ogni zona (caldo-freddo-morbido-rigido-leggero-pesante-ecc).


Per ogni zona dedicate dai 5 ai 10 respiri


5. Riprendete la vostra respirazione normale, lenta e tranquilla. Cominciate a muovere lentamente il corpo, riaprite gli occhi.


Buon Rilassamento


domenica 19 ottobre 2008

Domande e Risposte



Ciao a tutti da Cristian e Collaboratori.


Ho creato questa sezione, per avere un rapporto diretto con voi lettori.



Quello che mi interessa fare, è cercare di rispondere alle vostre domande inerenti il Benessere, la forma fisica e lo star bene.



Le vostre domande ci aiuteranno a rendere il blog più ricco di informazioni e ci serviranno come stimolo per continuare ad aggiornarci.


Le risposte verranno date direttamente in questa pagina o magari scrivendo un post.
Faremo il possibile per rispondere al più presto.


Per fare la domanda clicca sul link (Commenti) infondo alla pagina.

martedì 14 ottobre 2008

Esercizio Frequenza del Respiro



Sdraiati supino con le gambe piegate e i piedi poggiati a terra, le mani sul ventre con i gomiti ben appoggiati a terra per non affaticare le braccia.



Concentrarsi sul ritmo cardiaco che si può avvertire appoggiando
indice e medio della mano sul polso della mano controlaterale.



Ascoltare il proprio respiro e misurare quanti battiti cardiaci dura l'inspirazione e quanti l'espirazione.



Nel ritmo naturale l'espirazione dura il doppio dell'inspirazione (esempio 2 battiti l'inspirazione e 4 battiti l'espirazione).



Concentrarsi sul ritmo tra la respirazione e il battito cardiaco, cercando gradualmente di portare l'espirazione ad una lunghezza il doppio dell'inspirazione.



Per ottenere questo, nell'espirazione, bisogna frenare la corrente d'aria che esce dalle narici, in modo da aumentare il tempo dell'espirazione.



Una volta raggiunto l'obbiettivo di raddoppiare il tempo di espirazione rispetto l'inspirazione, cercare, sempre gradualmente, di allungare la durata dei tempi respiratori, con la pazienza, si può arrivare ad un tempo di 12 battiti in inspirazione e 24 battiti in espirazione.



Vi invito ad usare il metodo della gradualità, il nostro corpo ha bisogno di tempo per abituarsi e adattarsi a certi esercizi, il voler forzare per raggiungere prima l'obbiettivo, porta il corpo a contrarsi e a rallentare i risultati.



Rilassatevi, ascoltatevi e non abbiate fretta.

giovedì 9 ottobre 2008

Esercizio Consapevolezza e Controllo Respiro 3



Seduti su una sedia, sgabello o altro che abbia un piano rigido e vi permetta di tenere le gambe a 90°, con i piedi ben ancorati a terra e la schiena dritta.
Una mano in appoggio sul torace e l'altra sull'addome.



Eseguire una lunga e lenta inspirazione coinvolgendo il meno possibile il torace (la mano toracica sente il torace fermo) e il più possibile il diaframma lasciando rigonfiare l'addome (la mano addominale sente il movimento).



Eseguite un'apnea inspiratoria di 4-6 secondi.







Eseguire poi un' espirazione lenta e profonda lasciando sgonfiare l'addome e introflettendo lo stesso al termine dell'espirazione (la posizione seduta, grazie alla gravità, rende la risalita del diaframma più difficoltosa).



Eseguire un'apnea espiratoria di 4-6 secondi.



Durante l'espirazione, stendete bene la colonna vertebrale, dirigete la sommità del capo verso il soffitto.



Durata dell'esercizio almeno 5 minuti

lunedì 6 ottobre 2008

Esercizio Consapevolezza e Controllo Respiro 2

Sdraiati in posizione supina, braccia lungo ai fianchi, occhi chiusi, le gambe sono piegate con i piedi a terra.

Prendi un peso (max 1kg), ad esempio un libro e poggialo sull'addome.










Respira, cercando ad ogni inspirazione di elevare il peso ed a ogni espirazione lascia che si abbassi verso il pavimento.

Questo aiuta ad indirizzare la spinta del diaframma.

Cerca di non forzare e non coinvolgere il torace nella inspirazione, aumenta poco a poco la profondità e la lunghezza degli atti respiratori, mantieni la schiena, il collo e le spalle completamente rilassati durante tutta la durata dell'esercizio.

Sii Consapevole.

Durata esercizio almeno 5 minuti

martedì 30 settembre 2008

Esercizio consapevolezza e controllo del respiro

Sdraiati in posizione supina, occhi chiusi braccia lungo i fianchi.

Porta l'attenzione al respiro.

Percepisci l'aria che entra e che esce dalle narici.

Non concentrarti sull'aria mentre entra nei polmoni, ma limita la consapevolezza a essa quando passa attraverso le narici.

Fai attenzione a non controllare il respiro, non tentare di renderlo più profondo.

E' un esercizio di consapevolezza, quindi se il respiro è poco profondo, lascialo così com'è.
Non interferire e limitati soltanto ad osservarlo.

E' facile che la mente sfugga, perciò quando essa si distrae riporta l'attenzione sull'esercizio.

Rimani rilassato, i muscoli del viso, del collo, della schiena, del torace e degli arti non devono contrarsi.

All'inizio è normale perdere spesso la consapevolezza, ti verranno in mente un sacco di cose, ti verra voglia di grattarti e di muoverti, ma il semplice fatto di perseverare nel ritornare sempre e nuovamente alla percezione del respiro porterà benefici effetti sul rilassamento e la concentrazione.
Una volta raggiunta una certa consapevolezza in questo esercizio (almeno 5 minuti consecutivi) passa alla seconda fase: diventare consapevoli del tocco dell'aria.
Mentre inspiro, in quale parte delle narici avverto il tocco dell'aria? e mentre espiro?

Quando distinguo bene il tocco dell'aria sia in entrata sia in uscita, passare alla consapevolezza della temperatura dell'aria. Percepire l'aria fredda mentre entra e calda quando esce.

Ascoltare se la quantità di aria che passa dalla narice destra è uguale a quella di sinistra, solitamente si avverte una quantità maggiore in una narice, ma questa situazione può variare da sinistra a destra o viceversa.
Presta molta attenzione alle variazioni.

Sii consapevole
DURATA DI QUESTA CONSAPEVOLEZZA 10' - 15' MINUTI





sabato 27 settembre 2008

Campagna contro i grassi idrogenati e la margarina

Se condividete con noi la pericolosità dei grassi idrogenati e della margarina, diffondete tramite la vostra mailing list queste informazioni o il link a questa pagina. Se molte persone verranno coinvolte le vendite di prodotti a rischio diminuiranno, e le aziende saranno costrette a migliorare la qualità dei prodotti eliminando i grassi trans.
I grassi idrogenati e la margarina sono composti industriali di sintesi, inventati all'inizio del secolo, largamente utilizzati dall'industria alimentare. I grassi trans sono utilizzati per i seguenti motivi (puramente economici):
- costano meno dei grassi di qualità, come il burro;- irrancidiscono molto più lentamente e quindi consentono una durata maggiore dei prodotti;- hanno un punto di fusione più elevato rispetto ai grassi vegetali di partenza, quindi possono sostituire efficacemente il burro.Maggiori informazioni...
Perché fanno male
I grassi idrogenati e la margarina contengono i grassi trans, che hanno i seguenti effetti sull'organismo:
- Abbassano il colesterolo HDL e alzano quello LDL - Aumentano il rischio cardiovascolare più dei grassi saturi- Abbassano il valore biologico del latte materno - Causano un basso peso dei bambini alla nascita - Aumentano i livelli di insulina in risposta a un carico glicemico - Interferiscono con la risposta immunitaria diminuendo l'efficienza della risposta delle cellule B e aumentando la proliferazione delle cellule T - Diminuiscono il livello di testosterone - Inibiscono alcune reazioni enzimatiche fondamentali- Alterano la permeabilità e la fluidità delle membrane cellulari - Alterano la costituzione e il numero degli adipociti (cellule di deposito del grasso) - Interferiscono con il metabolismo degli acidi grassi essenziali omega-3- Incrementano la produzione di radicali liberi Informazioni dettagliate in questo articolo di Roberto Albanesi, del quale riportiamo un passo significativo.
"In genere quando una sostanza è tollerata dal corpo si fissano delle dosi giornaliere accettabili (per esempio per il dolcificante aspartame è di 50 mg/kg, per il vino un paio di bicchieri al giorno ecc). Ebbene l'Institute of Medicine (IOM) of the National Academies of Sciences, Engineering, Medicine and Research Council americano ha proposto per i grassi trans un Tolerable Upper Intake Level (UL) di ZERO."
Dove si trovano
I grassi trans si trovano purtroppo in moltissimi prodotti industriali e artigianali. Tuttavia, non è difficile eliminarli completamente dalla propria alimentazione. I grassi trans li troviamo in tutti gli alimenti che riportano come dicitura tra gli ingredienti: oli vegetali idrogenati, oli vegetali parzialmente idrogenati, grassi vegetali idrogenati, grassi vegetali parzialmente idrogenati, margarina.I seguenti prodotti di largo consumo vanno tenuti sotto controllo.
Prodotti da forno confezionati
Biscotti, brioche, focacce, crostate, torte, patatine in sacchetto ecc. Tutti riportano gli ingredienti e quindi è semplice individuare la presenza di grassi trans.
Prodotti da forno artigianali
Da tenere sotto controllo soprattutto i prodotti di pasticceria, che nel 90% dei casi fanno uso di grassi trans. Gli esercizi devono obbligatoriamente riportare in vista gli ingredienti di ciò che vendono, se non li trovate chiedeteli all'esercente e se trovate margarina o grassi idrogenati tra gli ingredienti, cambiate pasticceria. Purtroppo per gli amanti del cappuccino e brioche, noterete ben presto che sarà molto difficile trovare dei prodotti fatti con il burro e non con la margarina...
Gelati artigianali
La situazione dei gelati non è grave come quella delle pasticcerie, ma il rischio è comunque alto. Ormai quasi tutte le gelaterie fanno uso di preparati industriali che spesso contengono grassi trans, che hanno il vantaggio di far sciogliere il gelato più lentamente.Valgono le stesse indicazioni delle pasticcerie: verificate se tra gli ingredienti ci sono i grassi trans e create una lista personale di gelaterie di qualità che non fanno uso di grassi trans. In questo caso, fortunatamente, qualità del gelato equivale spesso a assenza di grassi trans.
Al ristorante
Oltre ovviamente ai prodotti appena descritti, che vengono serviti anche al ristorante, bisogna cercare di evitare quelle preparazioni che fanno uso probabile di margarina. Il filetto al pepe, in moltissimi ristoranti, viene cotto nella margarina. I dolci, se non sono "della casa", sono acquistati da pasticcerie industriali o artigianali che al 90% usano margarina.Per evitare di essere visti in malo modo (ma non ne vedrei comunque il motivo), potreste chiedere la presenza di margarina nei vari piatti fingendo una allergia a tale sostanza.
http://www.cibo360.it/wellness_gourmet/battaglie/margarina_grassi_idrogenati.htm
Trovo sia molto importante prestare attenzione a quello che passa attraverso la nostra bocca e non pensando solo al gusto, viviamo nell'era dove il business è considerato da molti più importante della nostra salute.
Noi abbiamo la tendenza a prendere le cose alla leggera, favorendo le grandi industrie e sfavorendo la nostra salute.
E' vero che una merendina non ha mai ucciso nessuno, ma altrettanto vero che la merendina è composta da diversi ingredienti e l'unica cosa che dobbiamo fare è accertarci che siano sani.
Guardate l'etichetta. (C.P.)

mercoledì 24 settembre 2008

Tecnica iniziale di Respirazione

La prima tecnica consiste nel percepire la differenza tra le due respirazioni.
Ci si distende completamente a terra (un tappetino è preferibile al letto, che potrebbe portare a posizioni non corrette), ponendo una mano sul petto e una mano sull'addome (sull'ombelico). Si comincia quindi a respirare, il più lentamente possibile, cercando di far gonfiare la pancia e non il petto. All'inizio, non bisogna forzare. Il petto va mantenuto rilassato. Quando si sente l'addome gonfiarsi, non smettere subito, ma continuare un attimo in più di quanto non si farebbe al di fuori dell'esercizio, si trattenga il respiro per 3-4 secondi, e si cominci a svuotare l'addome, facendo rientrare lo stomaco.
Come esercizio supplementare, si può provare, durante la fase di espirazione, a ritrarre i muscoli genitali. Continuare per qualche minuto, con molta naturalezza. Se il diaframma è bloccato, ci vorrà qualche giorno prima di riuscire a respirare con l'addome senza pensarci.

Alla fine di questi esercizi, ci si può sdraiare, mettendo le mani parallele al corpo e con le palme verso l'alto. Ci si rilassi completamente, portando l'attenzione sul respiro: sentire come entra nel naso, come scende, come fa gonfiare l'addome, come esce facendo sgonfiare l'addome e come passa per il naso.
È un esercizio particolarmente rilassante, con l'unica controindicazione che ci si può addormentare!
Questo rilassamento che si ottiene è assolutamente da notare. Si ricordi che:
la quantità di respiri e lo stato della mente sono inseparabili;
più lento il respiro, maggiore il controllo che si ha sulla mente
la mente segue il respiro, e il corpo segue la mente.
Se si proseguono questi esercizi, si noterà che i il respiro tende a rallentarsi e a regolarizzarsi. All'inizio, questo sarà vero solo durante gli esercizi, ma non passerà molto che si estenderà al respiro non controllato.

Diaframma e Respiro



Normalmente, gli adulti praticano la respirazione alta, ovvero la respirazione con il torace. Completamente diversa dalla respirazione dei bambini, non a caso detta anche respirazione naturale, o bassa.
Questa avviene al livello dell'addome (praticamente la pancia).
Durante la respirazione, nella fase inspiratoria, il diaframma (principale muscolo inspiratorio) si abbassa, costringendo i polmoni a riempirsi d'aria e spingendo gli organi interni verso il basso l'addome si gonfia. Nella fase espiratoria, l’addome si sgonfia, mentre gli organi interni tornano alla loro posizione originale. Questa respirazione ha quindi una serie di vantaggi.
Innanzi tutto, abbassandosi il diaframma, si permette ai polmoni di espandersi al massimo, aumentando considerevolmente la quantità di aria che possiamo prendere ad ogni respiro, e quindi diminuendo la frequenza dei respiri stessi.
Gli organi interni ricevono un massaggio naturale, conseguente alla spinta del diaframma nella fase di inspirazione.
In oltre il diaframma si ancora con i suoi pilastri a livello delle vertebre lombari, di conseguenza un diaframma bloccato e sofferente è sinonimo di problemi e dolori alla schiena, ma non finisce qui, una ipofunzione del diaframma porta ad un iper lavoro i muscoli accessori della respirazione (muscoli del collo, torace e spalle), i quali per eccesso di lavoro andranno incontro anche essi a retrazioni e creeranno col tempo problemi a cervicale, spalle e braccia.
Il problema è che, nella maggior parte degli adulti il diaframma è bloccato, quindi bisognerà lavorare per tornare alla respirazione originaria.
Vi sono diverse tecniche, tutte molto semplici, ma che vanno praticate con una certa costanza.
Una volta slboccato il diaframma, questa respirazione diventerà del tutto naturale e se ne potranno sentire i benefici.

domenica 21 settembre 2008

Chi Kung



Chi Kung, un sistema filosofico antico d'integrazione armoniosa del corpo umano con l'universo.E' la scienza e l'arte cinese della respirazione.


Letteralmente Chi (o Qi ) significa energia vitale o soffio primordiale, Kung significa lavoro, quindi lavoro sull'energia.


Il Chi Kung è una branca del Taoismo, la sua origine è molto antica, reperti storici la classificano attorno al 2500 - 3000 ac. insieme alla medicina tradizionale cinese.


Il Chi Kung non ha interessato solo gli asceti ma anche i praticanti di Arti Marziali utilizzandolo come speciale metodo per migliorare doti quali : resistenza, agilità, concentrazione, determinazione, rinforza il corpo, sviluppa i sensi e risveglia lo spirito.

La pratica di quest'arte dona piacere e gioia di vivere.

Innumerevoli sono le scuole di Chi Kung, tanto che non si sa di preciso quanti stili esistono.
Ci sono stili interni "Nei Jia" così chiamati proprio perché basati su un allenamento di tipo "interno" (Nei Chi Kung).
Scuole esterne "Wai Jia" rimanendo comunque staccati da tecniche marziali, venendo allenate separatamente :

  • Via del Fuoco = Chi Kung Duro
  • Via dell'Acqua = Chi Kung Morbido

Il primo si basa sul concetto di dirigere con respirazioni forzate e forza della mente il flusso del Chi. Gli effetti sono spesso rapidi e talvolta danno sensazioni di grande potenza.

Tutta via esiste il rischio di creare delle sensazioni illusorie ed eccesso di Chi così detto perverso nel nostro equilibrio energetico.

Il secondo si basa sul concetto di rilassamento, con specifiche tecniche e la forza della mente, si dirige l'energia (Chi) in qualsiasi punto del corpo facendola fluire liberamente.

Senza una forma di energia nulla può vivere.

...a tutti un buon viaggio all'interno di voi stessi, in un magnifico universo, dove non esistono limiti ma spazi infiniti dove tutto è possibile.(G.I.)




domenica 14 settembre 2008

Mangiate più noci

Le noci, come frutta secca, sono sempre state abbastanza criticate dai nutrizionisti perché alimento poco salutare.
Sia per questo motivo sia per il fatto della diminuita coltivazione, hanno perso grande importanza come prodotto alimentare.
Dato che portano un notevole apporto calorico venivano sconsigliate a qualsiasi persona in sovrappeso.
Alcuni ricercatori spagnoli hanno pubblicato sull'European of Clinical Nutrition un'ampia review della letteratura sull'effetto delle noci e hanno trovato che ben pochi sono i motivi per cui si dovrebbe evitarle.
Le noci sono un cibo incredibilmente sano: hanno un elevato contenuto di fibre, grassi monoinsaturi, proteine, antiossidanti, minerali e di sostanze chimiche protettive, quali i flavonoidi e il fitosterolo.
Mangiare le noci diminuisce la resistenza all'insulina, sembra diminuire la pressione arteriosa e migliorerebbe anche il rapporto dei grassi nel sangue.
La presenza di vitamina K influisce beneficamente sulla coagulazione del sangue.
I ricercatori concludono che le noci sono un alimento altamente nutritivo e dovrebbero avere una parte integrante e corretta nell'alimentazione quotidiana.

venerdì 29 agosto 2008

Postura

La Postura non è altro che la posizione nello spazio che assume il corpo.

L'uomo in quanto bipede, per restare in piedi, deve contrastare la forza di gravità, un corretta postura permette al corpo di attivare le funzioni antigravitarie con il minimo dispendio energetico.

Come diceva "F.Mézieres" (al cimitero tutti gli scheletri si assomigliano) spiegando così che le nostre differenze sono associate ai nostri dismorfismi, dati dalle tensioni e retrazioni muscolari.

Personalmente di solito utilizzo l'esempio dell'albero della nave.

L'albero figura come lo scheletro del corpo umano, mentre i tiranti che sostengono l'albero sono i muscoli.

Come nell'albero della nave, se abbiamo il giusto equilibrio di tensione tra i tiranti, l'albero starà dritto al centro ma se accorciassimo un tirante maggiormente rispetto al suo antagonista l'albero potrebbe inclinarsi, creare maggiori tensioni negli altri tiranti e potrebbe creare danni alla sede di alloggio dell'albero (articolazioni nel corpo umano).

Tutto ciò per dire che la postura è data dallo stato di tensione dei tiranti del nostro corpo (muscoli e fasce) che sono quelli che ci permettono di stare in piedi e di muoverci.

Molti fattori possono influenzare la nostra postura: traumi, incidenti, paure, angosce, emotività, modi di lavorare e di fare attività sportiva e di respirare.

Dalla postura si può in qualche modo capire la storia della persona, il suo vissuto corporeo e psichico.

Forti tensioni muscolari portano ad una cattiva postura.

Una cattiva postura crea tensioni, comprime le articolazioni, genera artriti, dispendio energetico e tutto ciò prima o poi si manifesta con il dolore.

Come possiamo correggere la nostra postura?

Inanzi tutto sarebbe opportuna una valutazione posturale, o quantomeno dei test di flessibilità per evidenziare eventuali retrazioni mio-fasciali.

In seguito effettuando con costanza e nel modo appropriato l'allungamento muscolare globale, si liberano le catene mio-fasciali retratte e pian piano l'albero può tornare dritto.


lunedì 25 agosto 2008

Pubalgia

La pubalgia è una tendinopatia inserzionale, che interessa le inserzioni dei muscoli adduttori della cosci per sovraccarico funzionale o microtraumi ripetuti
Può presentarsi con dolore al pube, ma a volte si irradia a livello di adduttori, addominali, inguine e organi genitali.
Il dolore può essere improvviso e tanto doloroso da impedire l’attività sportiva, ma anche il semplice camminare, oppure meno intenso ma persistente.
La causa può essere un impatto violento, ma il più delle volte è da imputare ad una preparazione atletica inadeguata allo sforzo richiesto allo sportivo.
Può anche nascere da altre patologie addominali che non sono di pertinenza ortopedica, tipo una disfunzione della vescica, dell’intestino, o anche dello stomaco, o addirittura da un parto problematico.
Affligge molti atleti, in alcune discipline sportive più che in altre.
Va interpretata come un eccesso di lavoro, dovuto ad un potenziamento muscolare esagerato a scapito dell’allungamento muscolare.
Il corpo umano è in grado di affrontare grandi sollecitazioni, ma per continuare ad essere efficiente ha bisogno di recuperare dalla fatica e di essere mantenuto elastico.
È quindi molto importante mantenere i muscoli elastici e le articolazioni libere, in modo da poter assorbire gli impatti.
Normalmente i colpevoli dell’insorgere della pubalgia sono gli hamstring (muscoli posteriori della coscia), che a causa di un iper- lavoro, tendono all’ipertonia e alla retrazione (accorciamento), impedendo alle ginocchia di distendersi correttamente, di conseguenza gli adduttori non trovano più lo spazio per lavorare correttamente, andando anche essi incontro ad un irrigidimento e accorciamento.
Di conseguenza, il movimento non riesce più ad essere fluido e ampio, e a risentirne maggiormente è l’area pubica, essendo l’incrocio di forze contrapposte.
Il trattamento della pubalgia deve prevedere un recupero funzionale di tutte le articolazioni, che possono essersi bloccate in seguito a compensi, messi in atto dall’organismo per proteggersi dai dolori.
Da qui ne evince l’importanza di un corretto allungamento muscolare globale, dando la priorità all’allungo della catena muscolare posteriore, che comprende gli Hamstring, per poi passare agli adduttori. (sempre in modo globale, in modo da poter agire su tutta la catena muscolare).
Finché non vengono ripristinati elasticità e equilibrio tra muscoli antagonisti, anche la pubalgia non sparisce, o può ritornare.

sabato 23 agosto 2008

Catene Muscolari

Le catene muscolari sono formate da un insieme di muscoli, che interagiscono tra loro, ogni singolo muscolo corrisponde ad un anello della catena, partendo dall'occipite, fino alla punta dei piedi.
Principali Catene Muscolari

Catena Statica Posteriore
Ci mantiene eretti contrastando la forza di gravità

Composta principalmente da:
spinali, grande gluteo, pelvi-trocanteri, ischio-tibiali, popliteo, soleo e plantari.









Catena Statica Anteriore
Assicura la sospensione prendendo appoggio su punti fissi superiori

Composta da:
Scaleni ed intercostali che mantengono il torace
Sistema fibroso profondo che tiene sospeso il Diaframma e la massa viscerale
Psoas - Adduttori - Muscoli anteriori della gamba







Catena Inspiratoria
Ci permette di respirare, grazie all'azione del muscolo principale Diaframma e dei muscoli accessori

Composta da:

Diaframma con il suo tendine sospensore - Scaleni - Gran dentato Sternocleidomastoidei -Piccolo pettorale

Catena Anteriore delle Braccia
Composta da:
Bicipite brachiale,brachiale anteriore, coracobrachiale, lungo-supinatore, grande e piccolo palmare e dai muscoli dell'eminenza thenar ed ipothenar




Catena Antero Interna della Spalla
Composta da:
sottoscapolare, parte superiore del gran pettorale e coracobrachiale





Catena Antero Interna dell'Anca
Composta da:
ileo-psoas e dai muscoli adduttori pubici



venerdì 22 agosto 2008

Retrazioni Muscolari e Dolori Articolari

Non c'è motore, per quanto sia in forma, che possa funzionare senza dispersione di energia ne usura dovuta agli sfregamenti.
Il corpo umano non può malauguratamente fare di meglio.(Ph.-E.SOUCHARD)


Il corpo, è anche schiacciato dalla propria forza-peso, vale a dire dalla propria forza muscolare, dalle ipertonie, dagli stati di tensione e contrazione, dalle perdite di elasticità, dalle contrazioni. (F.Mézières)

Il nostro apparato locomotore è un insieme di ossa, muscoli, articolazioni e FASCE.

La Fascia serve ad avvolgere i muscoli e a unire questi con le parti che si muovono, ha un percorso continuo ed avvolge tutte le strutture somatiche e viscerali, le collega fra loro e ne definisce i sostegni e la forma.

Purtroppo la Fascia, in seguito a posture errate, a movimenti scorretti eseguiti ripetutamente, sport mal praticati, immobilizzazioni post trauma, ecc. tende a retrarsi ed irrigidirsi.

Questo può portare ad una limitazione del movimento, gli spazi tra le articolazioni si riducono, causando attrito ed usura.

A livello della colonna vertebrale, i dischi intervertebrali si comprimono e vanno verso la disidratazione e la degenerazione. Tutto questo causa DOLORE e non solo.

Un gran parte delle patologie (tipo: periartriti, sciatalgie, ernie, epicondiliti, cervicalgie, lombalgie, tunnel carpale, brachialgie, ecc.), sono causate da retrazioni muscolari, o meglio "miofasciali".

Per questo è importante mantenere le articolazioni libere, il corpo deve potersi muovere nei massimi gradi fisiologici, senza sentire Dolore o fastidio.

Per ottenere questa mobilità è necessario cominciare ad allungare e non concentrarsi solo sull'azione che richiede una contrazione muscolare, o addirittura una non azione che porta alla immobilità.

Il muscolo è in grado accorciarsi tramite la contrazione, ma non di allungarsi.

Siete voi che dovete intervenire con il giusto allungamento, eseguito correttamente, tenendo conto delle catene muscolari ed evitando compensi.

(vedi post: CATENE MUSCOLARI e STRETCHING ANALITICO O GLOBALE?)


sabato 16 agosto 2008

Perchè AMG?

  • Con AMG, ottieni un reale allungamento delle catene muscolari
  • Con AMG, migliora la postura
  • Con AMG, liberi il corpo dalle tensioni muscolari e dai dolori articolari
  • Con AMG, sbloccando il muscolo diaframma, rendi la respirazione libera e profonda
  • Con AMG, puoi rilassarti e diminuire lo stress
  • Con AMG, puoi tornare ad impossessarti del tuo corpo