L'uomo in quanto bipede, per restare in piedi, deve contrastare la forza di gravità, un corretta postura permette al corpo di attivare le funzioni antigravitarie con il minimo dispendio energetico.
Come diceva "F.Mézieres" (al cimitero tutti gli scheletri si assomigliano) spiegando così che le nostre differenze sono associate ai nostri dismorfismi, dati dalle tensioni e retrazioni muscolari.
Personalmente di solito utilizzo l'esempio dell'albero della nave.
L'albero figura come lo scheletro del corpo umano, mentre i tiranti che sostengono l'albero sono i muscoli.
Come nell'albero della nave, se abbiamo il giusto equilibrio di tensione tra i tiranti, l'albero starà dritto al centro ma se accorciassimo un tirante maggiormente rispetto al suo antagonista l'albero potrebbe inclinarsi, creare maggiori tensioni negli altri tiranti e potrebbe creare danni alla sede di alloggio dell'albero (articolazioni nel corpo umano).
Tutto ciò per dire che la postura è data dallo stato di tensione dei tiranti del nostro corpo (muscoli e fasce) che sono quelli che ci permettono di stare in piedi e di muoverci.
Molti fattori possono influenzare la nostra postura: traumi, incidenti, paure, angosce, emotività, modi di lavorare e di fare attività sportiva e di respirare.
Dalla postura si può in qualche modo capire la storia della persona, il suo vissuto corporeo e psichico.
Forti tensioni muscolari portano ad una cattiva postura.
Una cattiva postura crea tensioni, comprime le articolazioni, genera artriti, dispendio energetico e tutto ciò prima o poi si manifesta con il dolore.
Come possiamo correggere la nostra postura?
Inanzi tutto sarebbe opportuna una valutazione posturale, o quantomeno dei test di flessibilità per evidenziare eventuali retrazioni mio-fasciali.
In seguito effettuando con costanza e nel modo appropriato l'allungamento muscolare globale, si liberano le catene mio-fasciali retratte e pian piano l'albero può tornare dritto.